
Trasalimenti 2000 "Trasalimenti'' con Elio Di Blasio e Gianni Valentini
ANCHE SU YOU TUBE.......
VOTA L'OPERA DI GIANNI VALENTINI AL PREMIO TERNA PER L'ARTE CONTEMPORANEA
AL PREMIO TERNA PER L'ARTE CONTEMPORANEA
o,fortuna
dissolve come ghiaccio miseria e potenza. Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura, vuota prosperità che sempre si dissolve,
ombrosa e velata sovrasti me pure; ora al gioco del tuo capriccio io offro la schiena nuda. Le sorti di salute e di successo ora mi sono avverse,
tormenti e privazioni sempre mi tormentano. In quest'ora senza indugio risuonino le vostre corde; come me piangete tutti: a caso ella abbatte il forte!
PERSONALE A ECOTECA "PORTE" A CURA DI LUIGI PAGLIARINI

Porte
PorteNon a caso, parlando di Gianni Valentini, Pedro Fiori dice: "Ho sempre pensato che la continuità del lavoro 'apra tutte le porte'. In alcuni dei recenti dipinti esposti qui possiamo verificare appunto che Valentini si è conquistato altre dimensioni espressive." L'arte pittorica del Valentini, tanto 'elaborata' quanto evidentemente istintiva, è caratterizzata dalla sua particolare attenzione verso i materiali di supporto - che tratta con eccezionale cura. A ciò va aggiunto il suo segno, forte, deciso che addizionato all'uso che fa del colore - che riflettono una sua maturità interiore, un estrema saggezza ed una sensibilità ed eleganza cromatica rare - completano il pregevole profilo artistico. L'artista Abruzzese si distingue per la sua capacità d'impregnare le tele d'infiniti strati, creando una profondità assoluta all'interno dei suoi dipinti. Ed è proprio a tale profondità che il concetto di varco richiama e, mi sia perdonato il gioco di parole, ci porta. Gianni, che ha fatto dell'arte e della pittura la sua intera esistenza, sa che una transizione reale non è necessariamente materiale e che, viceversa, ha un intenso odore di spiritualità. Immaterialità di cui la sua produzione èricca
Luigi Pagliarini
ECOTECA
Ricordo di un protagonista: Tullio Catalano
Ricordo di un protagonista: Tullio Catalano
Gli incontri della vita, non sai mai come avvengono e come si sviluppano......
A volte accade di avere facilità di incontrare persone con cui poi é difficile intendersi,
per ragioni che possono essere ideologiche e altre volte per un carattere estremamente
difficile. La possibilità di avere un' intesa dipende spesso da cose futili e banali così come
é accaduto a Tullio Catalano. Lo conobbi a Pineto, ad un seminario sulla tecnica
dell' "Affresco", ma sapevo benissimo che era un pittore, un critico d' arte, cosa che facilitò
subito a diventare amici. Diversi interessi ci accomunavano; ma la cosa che ci coinvolgeva di
più, forse, all' insaputa di noi stessi, era la purezza dei nostri discorsi, su argomenti vari,
sull' uomo e sul suo modo di essere, questi erano i principali argomenti dei nostri incontri.
Fra i pittori Catalano é probabilmente colui con cui ho dialogato di più. Era molto colto,
sia dal punto di vista pittorico, che storico, aveva ampi interessi culturali e una grande
apertura verso ciò che accadeva di nuovo.
Era uno dei pochi con cui si poteva parlare di tutto. Nell' ultimo periodo, viveva in modo
appartato solo e con pochi amici.
La malattia l' aveva consumato fisicamente, faceva sempre più fatica a parlare, si stancava
facilmente, si concedeva solo piccole passeggiate nel giardino dell' amica Anna, ma la sua
mente era sempre vigile ed attenta ad intuizioni che poi trasmetteva agli amici più cari.
Mentre sto scrivendo mi sovvengono molti flash di episodi che ho trascorso con lui, a volte
ilari ed umoristici e altri più intimi e personali.
Ricordo quel giorno in cui andammo in banca per cambiare un assegno: eravamo vestiti
in modo trasandato, io, con capelli lunghi, Tullio, barba lunga e capelli arruffati, avevamo
un brutto aspetto e fummo scambiati per loschi individui, poi tutto finì per il meglio, tra
risate di tutti i presenti e compiacimento per l' accaduto.
Tanti i momenti e gli episodi che potrei citare, ma discretamente prediligo stare in silenzio
con le sue confessioni di un uomo solo e abbandonato al proprio destino, un uomo che sa
che la meta é ormai prossima.
Tristezza dell' ultimo abbraccio, grande solitudine, affetti mancanti,silenzio marmoreo di un
ospedale, parole vacanti senza senso nel fondo dell' animo, ricerca affannosa dell' ultimo
filo di speranza......
Ormai, preparato per un finale beffardo e ineluttabile voltò lo sguardo sereno e rassegnato,
si dileguò nel nulla.......
Grazie, Tullio, della stima e della fiducia che hai riposto in me e di poter conservare il segreto
di ultimi momenti della tua travagliata vita.
Gianni Valentini
febbraio 2000
TRASALIMENTI MONTONE 2002 TRA IL SOLE E LA LUNA
Si vede subito dalle sue opere multimediali che Gianni Valentini è un artista di forte temperamento . La sua ricerca espressiva comunica infatti attraverso impulsi di emotività , battiti di energia, tensioni inconsce . Una pittura sensuale , tattile , viscerale che esalta appunto l' ineluttabile mistero della vita .
La sua mostra personale nel milanese “ SPAZIO PESTALOZZI “ (dicembre '99) non ha fatto che confermarlo.
Come gli artisti d' oggi (è l'affinità e il senso di rinnovare ciò che accomuna sempre i nuovi artisti) , anche Valentini si muove all'interno di uno dei sistemi di valori dell'avanguardia: sistema che ha nella problematica della materia (sentita come un linguaggio) e della signicità due nuclei estetici convergenti. Tutto nell'ambito di una poetica esistenziale , figlia del labirinto dell'inconscio.
Valori che, d'altra parte, l'Informale aveva messo in risalto allora.
Sappiamo che “Vivere un esperienza estetica ”non è soltanto – per l'artista – vivere l'atto di creare ma costituisce, in modo parallelo, vivere “il protagonismo dell'evento” .
È il caso di Valentini.
L'artista è infatti immerso in questa rivelazione . Accumulazioni di materiali, asimmetrie tensionali, incontri-scontri fra gestualismi segnici e battiti di matericità oppure, talvolta, immagini nate di colpo fra l'ascetismo del bianco (i “Dipinti bianchi”)e un pregnante azzurro-blu.
Ho sempre pensato che la continuità del lavoro “apra tutte le porte” . In alcuni dei recenti dipinti esposti qui possiamo verificare appunto che Valentini si è conquistato altre dimensioni espressive .
Sono opere più problematizzanti , più aperte a nuove possibilità comunicative . In esse la struttura comincia ad organizzare la visione . Gli identificanti di certi segni (le “x” e gli “zero”) tendono ora ad enuclearsi in un “Alfabeto emotivo” . Gli strati di diversi materiali si sovrappongono come se fossero “misteriose pagine di un Libro della vita” la gestualità materica e i segni trovano un nuovo equilibrio. Il colore è ridotto all'essenziale . È chiaro che la ricerca linguistica di Valentini è un “work in progres” . Dunque la sua espansione continuerà. È ciò che fa ogni vero artista .
PEDRO FIORI
Milano gennaio 2000