Caro Padre

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Caro padre
Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sul tuo conto e sulla “tua” arte
per questo catalogo, per una volta sarò io a “giudicarti” e a dire cosa
penso di te e delle tue opere.
Sappiamo e conosciamo i nostri comuni sentimenti ed uno dei più
importanti è l’amore per l’arte.
Io ho avuto questo dono da te e te ne sarò grato per tutta la mia vita.
Sin da quando ero bambino venivo nel tuo studio e rimanevo estasiato
dai profumi dei colori, i rumori e dai discorsi che facevi e sicuramente
hanno segnato la mia esistenza di fanciullo, in ogni tuo quadro
è rimasto un momento della mia adolescenza, in ogni simbolo e
in ogni segno è rimasto qualcosa di quei momenti innocenti e spensierati,
conscio però che in ogni segno e in ogni gesto che facevi
c’era un significato, che ti poteva legare a un tuo ricordo o ad una
tua esperienza o a un tuo pensiero o al mondo celeste.
Così come nelle tue installazioni dove cercavi di dialogare con
madre natura (il vento, la pioggia, il sole) per aver un contatto con il
mondo divino, lanciando messaggi e donando sensazioni particolari
agli osservatori.
In questi anni ho capito (e sono rimasto molto deluso) che nel
mondo dell’arte non emergono, le personalità e le genialità eccellenti
ma gli “uomini” che sanno muoversi nella politica e negli affari
dando così, non piu un valore elevato e divino ma un valore prettamente
affaristico e legato al dio denaro.
Conosco bene le tue potenzialità e il tuo valore, ma ti voglio dare un
consiglio: continua per la tua strada e continua a credere nei tuoi
valori e nei tuoi ideali che ti doneranno nuove soddisfazioni e non ti
tradiranno mai. Ciao tuo figlio Enrico.

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