Si vede subito dalle sue opere multimediali che Gianni Valentini è un artista di forte temperamento . La sua ricerca espressiva comunica infatti attraverso impulsi di emotività , battiti di energia, tensioni inconsce . Una pittura sensuale , tattile , viscerale che esalta appunto l' ineluttabile mistero della vita .
La sua mostra personale nel milanese “ SPAZIO PESTALOZZI “ (dicembre '99) non ha fatto che confermarlo.
Come gli artisti d' oggi (è l'affinità e il senso di rinnovare ciò che accomuna sempre i nuovi artisti) , anche Valentini si muove all'interno di uno dei sistemi di valori dell'avanguardia: sistema che ha nella problematica della materia (sentita come un linguaggio) e della signicità due nuclei estetici convergenti. Tutto nell'ambito di una poetica esistenziale , figlia del labirinto dell'inconscio.
Valori che, d'altra parte, l'Informale aveva messo in risalto allora.
Sappiamo che “Vivere un esperienza estetica ”non è soltanto – per l'artista – vivere l'atto di creare ma costituisce, in modo parallelo, vivere “il protagonismo dell'evento” .
È il caso di Valentini.
L'artista è infatti immerso in questa rivelazione . Accumulazioni di materiali, asimmetrie tensionali, incontri-scontri fra gestualismi segnici e battiti di matericità oppure, talvolta, immagini nate di colpo fra l'ascetismo del bianco (i “Dipinti bianchi”)e un pregnante azzurro-blu.
Ho sempre pensato che la continuità del lavoro “apra tutte le porte” . In alcuni dei recenti dipinti esposti qui possiamo verificare appunto che Valentini si è conquistato altre dimensioni espressive .
Sono opere più problematizzanti , più aperte a nuove possibilità comunicative . In esse la struttura comincia ad organizzare la visione . Gli identificanti di certi segni (le “x” e gli “zero”) tendono ora ad enuclearsi in un “Alfabeto emotivo” . Gli strati di diversi materiali si sovrappongono come se fossero “misteriose pagine di un Libro della vita” la gestualità materica e i segni trovano un nuovo equilibrio. Il colore è ridotto all'essenziale . È chiaro che la ricerca linguistica di Valentini è un “work in progres” . Dunque la sua espansione continuerà. È ciò che fa ogni vero artista .
PEDRO FIORI
Milano gennaio 2000
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